La Riabilitazione
La Riabilitazione è un processo di cambiamento attivo attraverso il quale una persona acquisisce e usa le sue conoscenze e abilità necessarie per rendere ottimali le proprie funzioni fisiche, psicologiche e sociali.
Non è sinonimo di fisioterapia o rieducazione neuro motoria ma è parte integrante di un percorso il cui obiettivo finale è il miglioramento della qualità della vita.
Negli ultimi due-tre decenni la terapia riabilitativa ha assunto sempre più connotati di branca medica autonoma e definita.
Alla fine degli anni “80” era poco considerata dagli stessi addetti ai lavori, al punto che non era infrequente sentirsi dire dagli stessi ”si… si… fai anche un po’ di riabilitazione”, ma senza alcuna convinzione della sua utilità, quindi del ruolo che invece attualmente tutti le riconoscono.
Ormai non c’è branca della medicina che non abbia una sua identità anche riabilitativa specifica e diversa da specialità a specialità.
Nel maggio del 2001 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) pubblicava una nuova Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e Salute (I.C.F.) che ha rappresentato una delle più importanti rivoluzioni culturali a livello mondiale del concetto di DISABILITÀ e SALUTE.
Tale innovazione, apparentemente formale, è stata riconosciuta da 191 Paesi che si sono impegnati ad adottarla al loro interno.
L’I.C.F. propone il “modello BIOPSICOSOCIALE” integrando quello puramento medico (ICIDH) con quello sociale di disabilità.
In questo contesto fa la sua comparsa la cosiddetta MEDICINA NARRATIVA, che partendo dalla patologia del soggetto, ne analizza anche la sua storia, le abitudini, la famiglia, il lavoro, le amicizie che non sono più marginali ma che con tutto il carico emozionale intrinseco, rappresentano il “nuovo obiettivo” sul quale non più il singolo medico specialista, ma un team di medici si confrontano in una visione OLISTICA del trattamento da porre in campo, con un team non più piramidale ma circolare.
Parimenti si inizia a parlare di “UMANIZZAZIONE delle cure”, che in ambito riabilitativo comporta non solo “curare la persona”, bensì “prendersi cura della persona” con la sua patologia; parliamo quindi di QUALITÀ dell’Assistenza secondo le indicazioni di DONABEDIAN, che nel nostro paese hanno avuto legittimazione normativa con il Decreto n. 502/1992 che ha imposto la verifica e la revisione della qualità delle prestazioni come metodo adottato in via ordinaria.
Tutte queste “nuove” considerazioni di base in ambito medico in generale continuano ad arricchirsi “quotidianamente”, infatti per la RIABILITAZIONE è ormai ineludibile la presenza della ROBOTICA.
Quest’ultima nasce alla fine del secolo scorso soprattutto per essere di supporto in ambito militare, ma col passare degli anni prende piede anche in ambito medico generale.
Per quanto attiene alla riabilitazione ci sono state inizialmente, come per ogni novità, delle riserve da parte degli operatori che vedevano nella RIABILITAZIONE ROBOTICA un possibile competitor, ma l’esperienza quotidiana dimostra che invece anche in questo caso si tratta di un ausilio che va adeguatamente integrato nel planning terapeutico, diverso da persona a persona, soprattutto per le periodiche verifiche del lavoro svolto e quindi per quella evidenza scientifica che proprio in ambito riabilitativo necessita sempre di più.